Ritmi stagionali: la pelle in autunno

 

L’autunno come la primavera è una stagione di passaggio e inizia con l’equinozio autunnale tra il 21 e il 23 settembre, in questa stagione il caldo estivo svanisce lasciando avvicinare lentamente il rigore invernale. Nella natura assistiamo a un movimento di interiorizzazione e di concentrazione: la linfa delle piante si ritira nel tronco e le foglie, con la riduzione del nutrimento, ingialliscono e cadono. E’ la stagione delle potature e dei tagli per eliminare ciò che è ormai morto, è il periodo della purificazione per prepararsi alla trasformazione.

La pelle, a causa dell’esposizione solare estiva particolarmente intensa, che accentua il crono e il foto invecchiamento, è messa a dura prova ed appare ispessita e disidratata, tanto da risultare meno elastica e con discromie cutanee (iperpigmentazioni). A questi danni, causati dalla stagione estiva, si sovrappongono disidratazione, arrossamenti e screpolature o un eccessiva produzione di sebo,  dovuta agli sbalzi termici tipici della stagione autunnale e all’aumento dell’inquinamento causato dal riscaldamento, dallo smog e dal minor ricambio di aria negli ambienti chiusi.

Le strategie efficaci nella stagione autunnale possono essere riassunte in quattro punti:

    • rigenerare
    • idratare e nutrire
    • ricostituire la barriera cutanea
    • schiarire le discromie cutanee (macchie)

 

La pelle del viso, va detersa quotidianamente, tuttavia, lavaggi troppo aggressivi, depauperando le difese cutanee, espongono di più la pelle all’azione degli agenti esogeni. Allo stesso modo, una pulizia troppo superficiale fa sì che il sebo diventi un ricettacolo ideale per i batteri che aggrediscono la pelle. Una corretta beauty routine quotidiana, inizia, dunque, dal lavaggio del mattino.  Se l’acqua è dura, cioè contiene molti sali minerali disciolti, tende a disidratare la pelle, e, soprattutto se già stressata o particolarmente sensibile, è consigliabile sciacquare il viso con acqua oligominerale. Una volta alla settimana, poi, è necessario eseguire uno scrub delicato su viso, collo e decoltè; sul resto del corpo, invece,  basterà  usare regolarmente un guanto di crine sottile o di microfibra, associato a un olio o una crema e insistendo su ginocchia, glutei e gomiti.

Secondo step, idratare e nutrire, ricostituendo la barriera cutanea: com’è noto lo strato corneo trattiene circa il 10% di umidità che consente di ottenere, assieme alla resistenza meccanica e chimica, anche una certa morbidezza ed elasticità. La pelle per regolare la perdita d’acqua e trattenere quella che è utile, produce la barriera lipidica intracornea, il sebo e una miscela di aminoacidi nota come NMF (fattore idratante naturale cutaneo). I lavaggi frequenti o l’impiego di prodotti inadeguati fanno perdere parte di questo mantello idrolipidico determinando l’esigenza di un apporto restitutivo con sostanze specifiche. E’ importante, quindi, utilizzare creme  a base di sostanze restitutive e idratanti come ceramidi, oli e burri vegetali, acido ialuronico, A.H.A. (alfa idrossi acidi), miele, aloe e fare periodicamente delle maschere antiossidanti e idratanti.

L’autunno, inoltre, è il periodo migliore per trattare le iperpigmentazioni cutanee, discromie dovute a una melanogenesi scorretta che possono manifestarsi su viso e decoltè, in seguito a una scorretta esposizione ai raggi ultravioletti, all’invecchiamento e a squilibri ormonali  (per approfondire leggi qui ). Un efficace trattamento depigmentante può essere realizzato facilmente in casa, utilizzando l’estratto di uva ursina, piccolo arbusto sempreverde, ricco di arbutina, molecola naturale capace di inibire la tirosino chiansi, l’enzima che controlla la biosintesi della melanina. Occorre però tempo, i trattamenti devono essere eseguiti con regolarità e costanza per almeno tre mesi, assumere antiossidanti e proteggere la pelle applicando la protezione solare tutto l’anno.

 

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