Le piante officinali amiche della pelle: Iperico

L’Iperico (Hypericum perforatum) è una pianta con rizoma e fusto eretto (1 m), legnoso e ramificato. Le foglie sono opposte, ovali o oblunghe, picchiettate di minuscole ghiandole trasparenti (contenenti l’essenza) che in controluce sembrano forellini. I fiori, di colore giallo carico, sono riuniti in una sorta di corimbo e compaiono in estate; se stropicciati colorano la pelle di rosso. Tutta la pianta emana un aroma gradevole. Molto comune nei terreni asciutti, lungo i margini delle strade, nelle radure.

Dell’iperico si utilizzano le infiorescenze e le foglie apicali, raccolte da giugno ad agosto e trasformate il prima possibile; il metodo che mantiene il livello più elevato di tutti i costituenti è l’essiccazione a 70° C per 10 ore. I macerati oleosi (oleoliti) vengono preparati solo con i fiori freschi: lasciare i fiori raccolti in un sacchetto di carta aperto per un giorno; in questo modo gli eventuali insetti se ne andranno, i fiori perderanno un po’ della loro acqua e sintetizzeranno ancora un po’ di ipericina. Di seguito 100 gr di fiori vengono contusi in poco olio e poi 500 ml di olio vengono versati sul composto. Il tutto viene messo a fermentare per alcuni giorni al caldo e al buio e quindi vanno posti direttamente al sole per due settimane, fino a che non si sia formato uno strato rosso-vivo. La marca viene pressata e l’olio estratto lasciato a decantare per separare l’eventuale strato acquoso, e quindi imbottigliato. L’esposizione alla luce del sole durante la macerazione aumenta la percentuale di flavonoidi fino a 4 volte. Il trattamento ulteriore della marca residua con alcol, che viene poi unito all’olio infuso, risulta in un aumento del doppio nel contenuto in ipericina.*

I costituenti principali sono:

  • Olio essenziale (0.6-0.35{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5})
  • Naftodiantroni (< 0.1-3{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5}): ipericina, pseudoipericina, isoipericina, emodin-antrone
  • Flavonoidi (11.71{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5} fiori<, 7.4{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5} foglie e fusti): procianidine oligomeriche (bi-, tri- e tetrameri). Polimeri di catechina ed epicatchina. Acidi fenolici (acido caffeico, clorogenico, ferulico, isoferulico, gentisico e p-cumarico). Flavonoli: kampferolo, luteolina, miricetina, quercetina, amentoflavone, e molti altri.
  • Floroglucinoli e derivati (fino al 3{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5}): iperforina, adiperforina e i loro derivati
  • Tannini (6.5-12{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5})

L’iperico ha proprietà antidepressiva (uso interno), antimicrobica, antiinfiammatoria, vulneraria, antivirale.

L’oleolito è un ottimo antiinfiammatorio, antisettico e vulnerario per ferite, abrasioni, ulcere e scottature. Può essere utilizzato per  massaggi e frizioni  in caso di sciatica, artrite, reumatismi e  piaghe erpetiche. Il decotto viene utilizzato sotto forma di lavaggi e compresse in caso di infiammazioni cutanee, piaghe e scottature; il cataplasma con fiori freschi pestati, per agevolare la cicatrizzazione di piaghe e piccole ferite. Il decotto e l’olio vengono tradizionalmente utilizzati in cosmesi per nutrire la pelle appassita e contrastare gli inestetismi della vecchiaia.

 

Spunti bibliografici:

Farmacognosia – Gunnar Samuelsson

Manuale di Botanica Farmaceutica – Maugini, Meleci, Mariotti

*Marco Valussi www.infoerbe.it

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